Dominique Meyer: “Voglio una Scala serena con tanta musica italiana”, intervista

IL MESSAGGERO 14 Dicembre 2019

VIENNA Alsaziano di nascita, padre diplomatico, madrelingua francese ma fluente in italiano e tedesco, Dominique Meyer, 64 anni, a marzo si insedia alla Scala di Milano dopo dieci anni al comando dell’Opera di Vienna. Con sé porta come coordinatore artistico il fedelissimo altoatesino Continua a leggere

Meyer: “Il mio sogno è Muti alla Scala, è casa sua”

(C) Michael Poehn

IL MESSAGGERO 30 Giugno 2019

L’ INTERVISTA Modi gentili, fare diplomatico, aplomb francese: Dominique Meyer sarà il nuovo sovrintendente della Scala. Il coronamento di una carriera che lo ha visto alla guida dell’Opera di Parigi, dell’Opera di Losanna, del Theatre des Champs-Élysées e, dal 2010, della Staatsoper a Vienna. Nella città degli intrighi, è il prototipo Continua a leggere

Staatsoper, Ronchetti: “Rivale”, perché i tedeschi amano la mia musica

IL MESSAGGERO 2 Ottobre 2017 

L’ INTERVISTA BERLINO Dopo sette anni di restauri (4 più del previsto) e 400 milioni di euro (quasi il doppio del preventivato), riapre la Staatsoper Unter den Linden, il teatro che fu di Wilhelm Furtwängler, Erich Kleiber e oggi di Daniel Barenboim. L’ inaugurazione è il 3 ottobre, Continua a leggere

Riapre la Staatsoper Unter den Linden dopo anni di restauri

IL DEUTSCH-ITALIA 5 Ottobre 2017 

Dopo sette anni di restauri, ritardi e polemiche, la Staatsoper Unter den Linden, orgoglio un tempo della DDR, ha riaperto i battenti nel giorno dell’Unificazione, il 3 ottobre, festa nazionale tedesca. Grande pompa, istituzioni e molti vip alla serata inaugurale, inclusi il Presidente Frank-Walter Steinmeier e la cancelliera Angela Merkel.

Vedi Articolo Il Deutsch-Italia 5.10.2017

 

Ein Staatsakt, die Staatsoper Wien auf Tour in Japan mit Wagner, Mozart und Muti

OPER! Februar 2017

Eine der wichtigsten Figuren an diesem Opernabend in Yokohama sieht man gar nicht: den Maestro suggeritore, den Souffleur mit Dirigierverpflichtung. Der Neapolitaner Mario Pasquariello sitzt bei Mozarts Hochzeit des Figaro armeschwingend und Einsätze gebend im Kasten. Sein Urgroßvater Gennaro Pasquariello war vor dem Zweiten Weltkrieg ein berühmter Sänger neapolitanischer Lieder. Der Urenkel aber gehört seit 1994 der Wiener Staatsoper an und zählt längst zu den bemerkenswerten Persönlichkeiten dieses an besonderen Menschen nicht armen Hauses. Diskret, humorvoll und stets gut gelaunt, so sorgt er meist mit einem lockeren Witz vor der Vorstellung für Entspannung. Im Souffleurkasten ist er freilich konzentriert und fast so wichtig wie der Dirigent am Pult. Die Kollegen lieben ihn. Wenn man ihn reden hört, staunt man: Er spricht Florentinisch, also das feinste Hochitalienisch.

Das weiß auch Riccardo Muti zu schätzen Continua a leggere

Interview mit Riccardo Muti in Japan mit Mozart und der Staatsoper Wien

OPER! Januar 2017

Tokio, November – Riccardo Muti kommt im Januar mit dem Chicago Symphony Orchestra, dessen musikalischer Chef er seit 2010 ist, auf Tournee nach Deutschland mit Konzerten in Hamburg (14., 15.), Baden-Baden (25.) und Frankfurt (27.). Dirigieren tut er meistens nur Orchester, die er gut kennt und liebt: CSO, Wiener Philharmoniker, Berliner Philharmoniker, Münchner BR und das von ihm 2004 gegründeten Luigi Cherubini Jugendorchester. Szenische Oper dirigiert er selten, er bevorzugt konzertant. Eine Ausnahme wird Aida bei den Salzburger Festspielen im Sommer sein. Ein Einzelgänger ist er immer gewesen und jetzt mit 75 vielleicht noch eher. Er spricht oft vom Podium als „Insel der Einsamkeit“ Continua a leggere

Dominique Meyer: intervista a sovrintendente Staatsoper Vienna

IL MESSAGGERO 24 Maggio 2016

Classe 1955, francese, Dominique Meyer è il sovrintendente dell’Opera di Stato Vienna dal 2010, uno dei teatri lirici più importanti al mondo con bilanci in attivo, recite circa 300 sere l’anno e pubblico in coda, spesso giorno e notte, per i biglietti. Il suo contratto è stato rinnovato fino al 2020

In privato aveva fatto capire che se avesse vinto Hofer si sarebbe dimesso. Respiro di sollievo?

Beh, respiro. Sono veramente felice sia andata così. Abbiamo festeggiato con lo champagne. Non ho voluto dirlo prima perché sono straniero, era una mia decisione, non volevo si dicesse che volevo influenzare gli austriaci. Anche dopo sei anni mi sento sempre un ospite. Ma non avrei voluto lavorare con quel partito (la Fpö) perché ho idee opposte. Io sono sempre stato per l’apertura, la generosità, la tolleranza ma non sono stato mai iscritto al partito socialista anche se in passato ho lavorato con loro (Pierre Beregovoy e Jacques Lange). Sono aperto, ho lavorato anche con i conservatori, sono per il compromesso ma su alcune cose non si può passare sopra. È stato duro aspettare i risultati. Questo lavoro è il sogno della mia vita, lavoro giorno e notte per l’Opera, i Wiener Philharmoniker sono la mia vita e per loro ho rinunciato a tante cose, per me sarebbe stato peggio di un suicidio. La mia squadra mi è stata molto vicina, ho provato molto calore umano. Continua a leggere