Austria, un Verde presidente, estrema destra potrebbe scatenarsi a prossime elezioni

IL MESSAGGERO 24 Maggio 2016

Vienna – L’Austria ha votato e, al termine di una corsa a ostacoli, in due tornate, senza precedenti nella storia del Paese, ha eletto presidente Alexander Van der Bellen, il candidato dei Verdi che al primo turno era arrivato secondo dietro il candidato dell’estrema destra, Norbert Hofer. Sarà il primo presidente Verde del Paese. Dopo un testa a testa serrato, e uno scrutinio al cardiopalma che ha reso necessario spulciare fino all’ultima scheda per essere sicuri del vincitore, il ministero degli interni Wolfgang Sobotka ha annunciato poco prima delle 17 ieri il risultato: 50,3% contro 49,7%, un vantaggio per Van der Bellen di soli 31.026 voti. Anche questo uno scarto minimo record. Fino all’ultimo sembrava invece che avrebbe vinto Hofer. Scenario che preoccupava molto anche all’estero. Grande sollievo quindi, anche in Italia, nelle reazioni in tutta Europa in un momento in cui il continente sembra contagiato euroscetticismo. Continua a leggere

Dominique Meyer: intervista a sovrintendente Staatsoper Vienna

IL MESSAGGERO 24 Maggio 2016

Classe 1955, francese, Dominique Meyer è il sovrintendente dell’Opera di Stato Vienna dal 2010, uno dei teatri lirici più importanti al mondo con bilanci in attivo, recite circa 300 sere l’anno e pubblico in coda, spesso giorno e notte, per i biglietti. Il suo contratto è stato rinnovato fino al 2020

In privato aveva fatto capire che se avesse vinto Hofer si sarebbe dimesso. Respiro di sollievo?

Beh, respiro. Sono veramente felice sia andata così. Abbiamo festeggiato con lo champagne. Non ho voluto dirlo prima perché sono straniero, era una mia decisione, non volevo si dicesse che volevo influenzare gli austriaci. Anche dopo sei anni mi sento sempre un ospite. Ma non avrei voluto lavorare con quel partito (la Fpö) perché ho idee opposte. Io sono sempre stato per l’apertura, la generosità, la tolleranza ma non sono stato mai iscritto al partito socialista anche se in passato ho lavorato con loro (Pierre Beregovoy e Jacques Lange). Sono aperto, ho lavorato anche con i conservatori, sono per il compromesso ma su alcune cose non si può passare sopra. È stato duro aspettare i risultati. Questo lavoro è il sogno della mia vita, lavoro giorno e notte per l’Opera, i Wiener Philharmoniker sono la mia vita e per loro ho rinunciato a tante cose, per me sarebbe stato peggio di un suicidio. La mia squadra mi è stata molto vicina, ho provato molto calore umano. Continua a leggere

Bufera Austria, lascia il Cancelliere Werner Faymann

IL MESSAGGERO 10 Maggio 2016

Berlino – Spazzato via dal terremoto di estrema destra al primo turno delle presidenziali in Austria, il cancelliere e leader socialdemocratico, Werner Faymann, si è dimesso da tutti gli incarichi in una mossa non del tutto inattesa ma che lascia comunque spiazzato il Paese a 13 giorni dal ballottaggio delle presidenziali. Manca un “forte appoggio” del partito, quello della maggioranza non basta: “traggo le conseguenze da questo insufficiente appoggio, mi dimetto dalle funzioni di capo del partito e cancelliere”, ha annunciato ieri ringraziando di avere avuto “l’onore di essere stato per sette anni e mezzo cancelliere della Repubblica austriaca”. Continua a leggere

Austria: Intervista ministro interni Sobotka

Il Messaggero 1 Maggio 2016

Berlino – Wolfgang Sobotka, 60 anni, del partito popolare Övp, al governo, è succeduto da poco alla ministra degli interni Johanna Mikl-Leitner, considerata un falco soprattutto sui profughi. Ma non è una rimozione: si è trattato di un giro di valzer orchestrato dal potente governatore della Bassa Austria, Erwin Pröll, da leggere nell’ottica degli equilibri di potere regionali e di partito. Mikl-Leitner e Sobotka si sono scambiati le poltrone: lui prende la sua agli Interni e lei quella di lui in Bassa Austria di vice governatore e responsabile delle finanze. In prospettiva l’ex ministra dovrebbe succedere a pieno titolo come governatore a Pröll che ha 70 anni e ha già annunciato che non si ricandiderà nel 2018. Dunque, come criticava giorni fa il quotidiano Der Standard, un avvicendamento dettato solo da calcolo di partito. Appena arrivato, Sobotka si è recato in visita a Roma e a Berlino. Continua a leggere