IL MESSAGGERO 16 Ottobre 2017
IL PERSONAGGIO VIENNA A cercare precedenti non se ne trovano: Sebastian Kurz, a 31 anni, è in procinto di diventare il prossimo cancelliere austriaco, il più giovane nella storia del Paese e il più giovane al mondo. Sulla carta cancelliere lo è già avendo stravinto le elezioni, ma bisogna vedere se poi alla fine, nelle more delle alchimie negoziali, ce la farà a mettere in piedi un governo. Benché giovanissimo, il ragazzo è in politica già da sette anni e da quando ci ha messo piede è stato una saetta. Deputato, sottosegretario a 25 anni, ministro degli Esteri a 30, capo del partito e, verosimilmente, prossimo cancelliere. Ieri la Övp, il partito popolare di cui è diventato leader cinque mesi fa dopo un putsch interno ai danni dell’ allora capo e vice cancelliere Reinhold Mitterlehner, è risultata prima con oltre il 31% dei voti, un aumento del 7,7%. Aumento che è solo merito suo. Per arrivarci Kurz ha sottoposto il partito a una drastica terapia di immagine e cominciare da sigla, colore e contenuti. Sull’esempio di Macron, ma sul fronte conservatore, Kurz ha trasformato la Övp in un movimento. Il colore, dal tradizionale nero, è passato al turchese, più moderno, e il nome è ora Lista Sebastian Kurz Nuova Övp. Anche nel programma la Övp, partito cristiano democratico speculare della tedesca Cdu, un po’ ecclesiale, borghese e polveroso con un apparato strutturato pieno di cordate e correnti, è rinnovata: aperta ai giovani, alla generazione hipster, ai preppy arrivisti e di successo. La rotta ha virato a destra per tenere testa all’ultra destra populista (Fpö). In tema migrazione Övp e Fpö facevano a gara in campagna elettorale a chi alzava più la voce. Il primo passo in politica Kurz lo ha fatto nel 2008 quando fu candidato a un seggio per il Consiglio nazionale, il Parlamento. La corsa andò male ma uno scranno lo conquistò lo stesso due anni dopo nel Parlamento regionale di Vienna grazie a una campagna elettorale fatta a colpi di gag: la più spettacolare era il Geil-o-Mobil, «un’ automobile figa» con cui sfrecciava per la città e divenuta il bolide più famoso della Repubblica. Chi si sarebbe immaginato allora che il giovane politico ancora imberbe sarebbe diventato di lì a poco ministro degli Esteri, un dicastero occupato qualche secolo prima, con l’ impero, dal principe Metternich. Da ministro degli Esteri e dell’ Integrazione Kurz ha messo in fila una serie di colpi che gli hanno conquistato le simpatie degli austriaci proiettandolo al primo posto per popolarità. Su temi spinosi, ma di forte impatto, si è posizionato con chiarezza, entrando spesso in conflitto con la cancelliera Angela Merkel. Ad esempio sulla Turchia, dove Kurz per primo ha sollecitato la fine delle trattative per l’ adesione all’ Ue, e poi la crisi dei migranti: Kurz ha scelto subito una linea dura, attaccando la Merkel, dissociandosi dalla politica delle porte aperte e battendosi per maggiori controlli alle frontiere: della chiusura della rotta balcanica si ritiene con orgoglio l’ artefice principale. Anche i rafforzati controlli al Brennero sono opera sua in tandem col ministro degli interni. Figlio di una insegnante e un ingegnere, Kurz è nato a Vienna il 27 agosto 1986. È legato a una graziosa biondina, Susanne Thier. All’inizio, quando da studente bussò alle porte dell’ organizzazione giovanile della Övp lo presero in giro consigliandogli di provare altrove. Lui non si è scoraggiato e ha insistito. Per la carriera politica ha abbandonato gli studi in legge, ma è uno che impara velocemente: in un semestre intensivo, potrebbe recuperare e prendersi una laurea. IL MANDATO Adesso il presidente Alexander Van der Bellen lo incaricherà di formare il governo e lui potrà scegliere: una coalizione con i populisti della Fpö, o anche una riedizione della grande coalizione con i socialdemocratici (Spö). «Abbiamo ricevuto un mandato per cambiare questo paese», ha detto ieri sera. «Molta gente spera nel nostro movimento, lotterò con tutte la forza per il Paese, c’ è molto da fare. Mi assumo con grande umiltà questa responsabilità, sono sopraffatto all’ idea di lavorare per questo nostro paese. Fl. Bus. © RIPRODUZIONE RISERVATA.