Berlinale, in concorso Architecton e Langue etrangere, appello architettura ecologica e amicizia franco tedesca due studentesse

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Architecton, cast

Flaminia Bussotti

“Architecton”, del regista russo esule da anni a Berlino, Victor Kossakovsky, è una riflessione sull’architettura moderna, che fa uso onnivoro del cemento in barba ai rischi ecologici per la sopravvivenza del pianeta e la devastazione della natura.  Girato sui luoghi della distruzione di edifici e intere città per effetto della guerra (Ucraina) o dei terremoti (Turchia), o in antichi siti archeologici (Baalbek, in Libano), il film-documentario rapisce per la forza drammatica delle immagini, accompagnata da una bellissima colonna sonora di Evgueni Galperine.

Regista Victor Kossakovsky

Architecon, architetto, regista, produttore e musicista (da destra verso sinistra)

L’architetto italiano Michele de Lucchi commenta, in italiano, e guida attraverso il film, difendendo le ragioni di un’architettura diversa, meno irresponsabile e più ambientalista oltre che duratura nel tempo. Le grandi opere dell’antichità durano millenni, il cemento, causa principale dell’inquinamento, al massimo 80 anni e i grandi grattaciali e palazzi moderni dopo 20 anni vengono abbattuti, ha detto il regista Kossakovsky alla conferenza stampa dopo la proiezione del film. Il cemento è come lo zucchero dei dolci che le mamme fanno per accontentare i bambini: va bene in piccole quantità altrimenti è nocivo, fa venire il diabete, ha detto: “rispettiamo la natura, questo il mio messaggio”.

Architetto Michele de Lucchi

 

Langue etrangere, il cast alla conferenza stampa

“Langue etrangere” dellla regista francese Claire Burger con Chiara Mastroianni, Nina Hoss e le due giovani protagoniste, Lilith Grasmug, Josefa Einsius. Storia dell’amicizia, che sconfina in un legame queer, fra due adolescenti in scambio visite nelle rispettive città, una studentessa tedesca e una francese. Entrambi hanno famiglie problematiche alle spalle, e una identità tormentata,. Le vediamo quando cominciano l’avventura di un soggiorno di scambio visite prima a Lipsia e poi, di ritorno, a Strasburgo. Bravissime le due giovani attrici protagoniste, e brave anche e molto convincenti nel ruolo anche le rispettive madri, che offrono due camei brillanti e di peso nella dinamica del racconto da vere star quali sono: la tedesca Nina Hoss e Chiara Mastroianni.  

Nina Hoss

Berlinale, intervista al direttore Chatrian, messaggio Zelensky a inaugurazione

L’INTERVISTA BERLINO Dopo due anni di stop, o restrizioni per la pandemia, la Berlinale (16-26 febbraio) riparte con la voglia di recuperare e un programma mammut (287 film) e 19 in concorso. La rassegna è specchio della realtà: dunque focus su Ucraina e Iran. Il presidente Zelensky Continua a leggere