Attentato Amburgo: jihadista attendeva carte per espulsione

IL MESSAGGERO 30 Luglio 2017

L’ATTACCO AMBURGO Dopo lo choc della guerriglia durante il G20, Amburgo si risveglia di nuovo traumatizzata dopo che venerdì il profugo di origine araba ha scatenato l’ inferno in un supermercato, pugnalando un uomo di 50 anni e ferendo altre sette persone. All’attentatore, il palestinese di 26 anni Ahmad A., nato negli Emirati arabi uniti, era stato rifiutato l’ asilo: avrebbe dovuto essere rimpatriato. Come per Anis Amri, il tunisino autore dell’ attentato del 19 dicembre al mercatino di Berlino, anche in questo caso il rimpatrio non è avvenuto per mancanza dei documenti. Secondo le autorità, l’ uomo soffre di disturbi psichici ed era noto come islamista ma non come persona particolarmente pericolosa. Era arrivato in Germania nel marzo 2015 – l’ anno del record con circa un milione di arrivi – dopo essere passato da diversi paesi europei: Spagna, Svezia, Norvegia. In Germania era arrivato dalla Norvegia, approdando prima a Dortmund. Da lì era stato smistato su Amburgo, dove è arrivato nello stesso marzo. A maggio aveva presentato la domanda di asilo che gli era stata respinta. L’ uomo era noto alle autorità di sicurezza. Aveva dato segnali di radicalizzazione, ha dichiarato ieri il ministro degli interni di Amburgo, Andy Grote (Spd). Era stato registrato come islamista ma non era stato ritenuto un pericolo immediato. Bisogna vedere ora se le autorità hanno valutato correttamente tutti gli indizi, ha sottolineato. L’ uomo si era detto pronto a lasciare la Germania ma il rimpatrio non era potuto avvenire per mancanza dei documenti necessari, per cui lui si era anche prodigato. I SERVIZI Secondo i servizi di sicurezza interni, un amico aveva segnalato un suo cambiamento: citava spesso il corano, non beveva più alcol. I servizi lo contattarono giungendo alla conclusione che manifestasse un mix di instabilità psichica e radicalizzazione religiosa: indizi considerati insufficienti per un profilo pericoloso. Il numero dei feriti è salito a sette, tutti fuori pericolo, perché all’ esterno del supermercato l’ uomo ha colpito una giovane in sella alla bici. Ahmad A. è entrato alle 15 alla Edeka del distretto di Barmbek e ha colpito all’ impazzata con un coltellaccio da cucina chiunque gli è capitato a tiro. Grazie all’intervento di passanti è stato bloccato e arrestato. Secondo la capa della commissione speciale, vice dell’ anticrimine del Land, Kathrin Hennings, l’ attentatore era andato al supermercato per comprare del pane in cassetta. Quindi, non si sa se con o senza pane, è salito su un autobus da cui è però sceso subito. È tornato da Edeka, «ha preso un coltello con una lama di 20 centimetri, lo ha estratto dalla confezione e ha aggredito senza avvertimento un uomo di 50 anni», che è poi deceduto. Fl. Bus. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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